domenica 29 luglio 2012

X Diario di Viaggio - Dom 29 Luglio









Oggi due spettacoli, faticosi, emozionanti e solari! La mattina nel centro del Parco Municipale della città, tra famigliole borghesi e ceti medi in gita nello splendido verde di BH. Poi il pomeriggio in un mondo opposto, fatto solo di cemento, lamiera e fango (ove il verde si mira solo di lontano) : veniamo accolti dal rovente abbraccio grezzo e scompostamente amoroso dell'enorme favela di Aglomerato da Serra (la terza favela più grande del sud America); un incontro vivo e sin troppo vivace, con bambine di 10 anni che seducono in movenze assolutamente sessuali e fuori luogo, salsiccia cotta sulla mondezza, fogne a cielo aperto che rumoreggiano fuse con la musica lanciata a tutto volume dalle mega casse appollaiate in ogni casa, tra mattoni divelti e fili elettrici volanti. Mi viene quasi da piangere per la bellezza e al contempo la tristezza commovente di queste vite così splendidamente attive nel resistere... rispondere con amore all'abuso che subiscono quotidianamente, alle privazioni, al razzismo, alla mancanza dei diritti di base di educazione, igiene, strumenti sociali, ecc. I bimbi ci seguono curiosi e festanti, mentre c'infiliamo in un nugolo di scalette, vicoli, ponticelli (in un quadro escheriano fuso nel cemento)... tutti assieme chiamiamo spezzando il rumore delle radio, delle macchine e delle moto in corsa, su questa collina di baracche e case che si affaccia su un paesaggio che toglie il respiro. Tutta Belo Horizonte si mostra inclinata sotto di noi, in una valle parossistica di grattacieli, favelas, sprazzi di verde, stradone e colline! Entrambi gli spettacoli (ma soprattutto il secondo davanti a questi bimbi affamati di ogni immagine e dettaglio giunto da Ygramul) ancora una volta ci caricano del "senso" dello stare qui, dell'importanza dell'evento (in sè), aiutando a curare il malessere del Gruppo nel dubbio di come torneremo in Italia ("si farà uno spettacolo tutti assieme?" "Ne faremo diversi?" "Non si realizzerà nulla?"). NON IMPORTA! Ancora una volta l'oggi prende un grande valore e mentre salutiamo le bambine con le lacrime agli occhi e il quadernino con la pennetta che gli abbiamo donato stretto in petto ("Ma tornate?"), sentiamo che questo già basta... premia ogni nostro sforzo, fatica, lotta, investimento e arte! Ecco una delle basi dello SCAMBIO teatrale, resta impresso nella nostra sensibilità artistica e nel senso profondo e politico dei minuscoli gesti rivoluzionari che abbiamo creato! 

Semi di cultura, di alternativa, dono di rivoluzione e di poesia. 



Mentre il pulmino ci sballottola per riportarci a casa, la mente già si riempie delle prossime date (altri spettacoli, favelas, quilombo....) ma primeggia su tutti l'incontro importantissimo con il popolo indigeno Maxacalì... Manca poco, e già stiamo cercando di orientarci e preparare il nostro mondo a incontrare il loro. Non sarà facile. Vivremo nella terra indigena 'Aldeia Maravilha' per 5 giorni, cercando di ascoltare e percepire la profonda sensibilità e cultura dei Maxacalì, totalmente isolati e immersi nel loro spazio/tempo...i loro canti, le loro parole, i silenzi, le preghiere, i segni, i gesti, i giochi... Ci avviciniamo alla seconda zona del viaggio, il capitolo più difficile e di profonda messa in discussione di noi stessi. "PARA BENS" (Auguri!)

venerdì 27 luglio 2012

IX Diario di Viaggio - Ven 27 Luglio

















Ygramul attende il pulmino che promette di arrivare a casa per le 7.00 di mattina e scortarci alla lontana regione di Riberao das Nevis (circa 1 ora e 20 di strada)... attende... attende... l'autista giunge sorridente e brasilianamente tranquillo verso le 9.00 e ci raccoglie tutti : costumi, strumenti musicali, carapace meraviglioso carico di Libri di Scenografi, attori, fotocamere. Come ogni volta partiamo già stanchi e talmente sovraccarichi di bagagli da simulare ad ogni spettacolo il nostro apocalittico viaggio in Aereo dall'Italia. Strade povere, mucche sparpagliate ai lati dell'asfalto polveroso solcato da macchine e camion giganteschi che guidano schizoidi, in una sorta di Pac-Man arrugginito e fumoso.
Un poco di foresta tropicale e sfrontata che qui e là sbuca da dietro le strade, le baracche, i viottoli, le catapecchie di lamiera e i palazzoni in cemento, in una lotta tra la miglior bellezza naturale e la peggior bruttura umana. Sarebbe bello poter dire il contrario, ma mi trovo di fronte a molti orrori di costruzioni abbandonate e degradate, grigie e logorate dal tempo, al confronto con alberi che rivestono di verde spazi grandi come campi da calcio, cortecce millenarie che si annodano in labirinti arborei di infinito gioco e vitalità... mi spiace quasi di sembrare tanto romantico nell'idea di non trovare altrettanta meraviglia nella parte cittadina, ma faccio davvero difficoltà, mentre il pulmino sfreccia, a non sottolineare il dislivello notevole tra le costruzioni e le macchie di giungla meravigliose che lottano e convivono con l'avanzata delle città.
Arriviamo in una periferia urbana povera, ammassata su due colline di fango e terra rossa. Mattoni cotti malamente assestati alla meglio per dare un'idea grossolana di villaggio o di quartiere, qualche negozio, bettole, chiese (come sempre) di tutti i tipi e dovunque con scritte fumettistiche e paradossali "La chiesa dei Figli del Grande Dio" - "La chiesa Mondiale di Dio" - "La Casa del Potere di Dio"... Poi tutto ci abbraccia e avvolge in un popolo di gente in lotta, donne che progettano una sopravvivenza seria, politica e responsabile; uomini forti che tentano di salvare i bambini di strada, che gestiscono i centri culturali e gli eventi. 
Tutto ci assorbe ed eccita! Ci svegliamo, ricarichiamo e prepariamo a 2 allegre e potenti parate con 2 spettacoli sotto il sole cocente, davanti a tanti bambini poveri e curiosi... Qui il Teatro arriva per la prima volta nella storia... un teatro semplice, di strada, una fiaba ingenua e leggera. Ma siamo onorati e orgogliosi di far ridere, saltare, correre, dipingere e sognare una tale meravigliosa ciurma di bimbi sperduti, che sbucano dai giardinetti diroccati, dalle lamiere divelte, dalle case deserte. 
Oggi Ygramul ha creato 2 nuovi importanti incontri... a breve le FOTO!! 







Appunti di Viaggio.... suggestioni....

















Lo sciamano Maxacalì, che ci invita alla
sua Aldeia per fare spettacoli e creare un ponte 
d'incontro tra le nostre arti, mi guarda con un
sorriso smorfioso, tra mille rughe che serrano
gli occhi di terra, e una gestualità esplicita da
Capo che sà come gestire le geometrie che
lo circondano. Guarda noi di sottecchi, poi
si volta a osservare i suoi parenti e compagni
di terra Maxacalì con uno sguardo ampio e fiero,
infine gesticola diretto e pratico verso la 
professoressa di etnomusicologia che ci ha
permesso di giungere sino a lui... tutto come a dire
"Sono a capo del mio gruppo, ma tutti sono
preziosi attorno a me ed io valgo molto meno di altri".
Con Ygramul più volte, nella nostra storia ed anche
in questo complesso viaggio, abbiamo affrontato il
tema del Potere ("cos'è un Capo?" - "a cosa serve
il Regista" - "quali sono i poteri di un Direttore?" -
"come si gestisce il Potere similmente alla Commedia
dell'Arte?" - "che diritti ha un Capo Comico e a cosa
serve?")... ecco di nuovo che il ruolo del vertice
schiaccia in incubi irrisolvibili l'agire di Ygramul.
Vorremmo essere poeticamente anarchici, ma 
abbiamo una struttura gerarchica... vorremmo essere
totalmente democratici e orizzontali, ma la direzione
del vertice si percepisce e guida con forza... vorremmo
avere una linea di pesi, ruoli, doveri e lavori equamente
distribuita, ma l'70% della macchina economica,
organizzativa e gestionale di Ygramul grava su un centro.
Questo nuovo Gruppo fa fatica ad amalgamarsi, slitta,
arranca e scivola in energie di contrasto, dibattiti e
polemiche (2 volte su tre sterili, ogni tanto meravigliosamente
costruttive!)... non si trovano reali punti di legame se non 
la stupenda azione di spettacoli e incontri poetici e
politici che si stanno realizzando qui. Eppure la sensazione
generale è di sfaldamento e divisione... una nuvola di
insetti molto più frammentari e solitari del solito, che
tendono a realizzare o almeno a contribuire allo stesso
progetto (con le loro preziose e uniche attorialità, con l'arte
musicale di Simone e quella Fotografica di Fabio....)
eppure il tutto sfuma in un confuso vivere comune senza
riuscire ad essere un Gruppo. Credo che ci voglia
tempo, pazienza, attesa e molto molto investimento
pedagogico per formare degli artisti che abbiano la forza
e la capacità di far parte di un progetto potente e ampio
quanto Ygramul... la voglia e il sacrificio del divenire
Compagnia stabile di Ricerca Antropologica e di Viaggio...
sono certo che la nascita del Metodo Eso-Teatrale mi aiuterà molto!
Userò il Traninng e le dinamiche dei molti giochi teatrali
da me creati o reinventati per cercare, osservare e costruire
quell'ensemble di artisti adatti ad essere il ricco sciame di
Ygramul. Tempo, pazienza... e intanto BELLISSIME
esperienza come questa in Brasile; perchè ogni percorso,
seppur difficile come questo o fallimentare dal punto di
vista gruppale, insegna a comprendere meglio come
essere 'a capo' di un'assemblea di uomini e donne
votati allo stesso fine, alla stessa lotta. Grazie agli Indio
che mi stanno mostrando questo (appreso in millenni
di guerre e di errori) e grazie ai gruppi di lotta come
"Le Brigade Popolari", gli occupanti di "Danadara", 
i parenti e "Amici dei Carcerati"... sto imparando!
Anche questo aspetto fa parte del Viaggio che MI forma
e del "Poesia nao compra sapato, mas como andar sem poesia!" 

Prova di trasmissione....


domenica 22 luglio 2012

Ancora Personaggi del nostro "CANDIDO" : il Musico


ancora immagini di DANDARA...


D) DANDARA

D) C'è troppo da raccontare su 

questa giornata d'incontri e spettacoli, 

in un luogo meraviglioso e così fortemente 

politicizzato. Una lotta, un'occupazione 

per sopravvivere con dignità... una conquista 

ottenuta dalle Brigade Popolari assieme ai 

Sem Terra e a 900 famiglie che hanno 

assediato e invaso una collina abbandonata, 

creando un vero villagio (Case, Chiesa, Scuola, 

Luogo di Assemblee, Orti Comuni....5000 abitanti!). 

Terra polverosa, rigagnoli di fogna a cielo 

aperto, aquiloni pazzi che s'intrecciano ai 

mattoni e ai cavi elettrici sparsi a caso ovunque,

ma tantissimo coraggio, orgoglio, fierezza

di vivere e lottare... e soprattutto cani e bambini

in un guazzabbuglio vitale e danzante!

Facciamo parate strombazzanti e sonanti,

2 spettacoli colpiti da risate e esplosioni

emotive, doniamo 150 quaderni e penne

per il loro progetto culturale... poi filmiamo

interviste di ampio valore politico e poetico,

con le donne che lottano, occupano, organizzano

e proteggono la comunità.

Non riesco a descrivere il tanto, il troppo,

che ci avvolge e ci ospita offrendoci il pranzo

tropeiro mischiato a risate e battute politiche,

a scherzi e bibite assurde (vino e latte condensato...bleah!).

Siamo tutti felici e onorati di aver potuto contribuire

alla lotta unica e potente di DANDARA :

 http://ocupacaodandara.blogspot.com.br/